Privacy e polizia. Pazzo chi ha una idea precisa.
- Written by Donato A. Menga
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L'immagine che rende di più la questione è quella usata da un ingegnere anonimo di Apple in una intervista a Federico Rampini di Repubblica: si può vendere un appartamento trattenendo una copia delle chiavi per accedere quando il nuovo proprietario non c'è o, eventualmente, per farci entrare la polizia a richiesta? Nel caso, ormai divenuto famoso, dell'FBI che tenta di ottenere dalla casa di Cupertino un accesso all'iphone criptato di Syed Rizwan Farook, uno dei killer di San Bernardino (la strage del 2 dicembre scorso in California dove sono morte 14 persone).
In pratica l'FBI avrebbe chiesto ad Apple di creare un software aggiornato per il melafonino dell'attentatore (che teoricamente dovrebbe funzionare solo su quello smartphone) per accedere ai dati in esso contenuti (attualmente inaccessibile) e poter comprendere quali siano stati i processi di connessione sociale che hanno portato, da parte dei killer, a scegliere quelle specifiche vittime o quanto meno il contesto in cui esse sono state colpite.
Mentre il magnate della sicurezza John McAfee lancia la sua personale crociata contro la Apple promettendo che il suo team riuscirebbe a forzare il sistema di crittografia del nuovo IOS ("o mi mangio una sciarpa in diretta tv") c'è chi, come il filosofo Michael Walzer (ottantenne teorico della guerra giusta in cui era accettabile il paradosso morale della tortura giustificata in alcuni casi), questa volta si schiera dalla parte della Apple. In pratica non è accettabile decrittare l'iphone del terrorista perché non c'è in questa maniera la possibilità di preservare la privacy di tutti gli altri utenti (e il patto di fedeltà tra produttore e utenti).
Nel frattempo un caso simile sbarca nei tribunali italiani: il gestore (Wind) ha accolto la richiesta della Procura di Torino rispetto ai dati delle tracce lasciate durante la connessione alla rete dal telefono di una persona che, secondo gli inquirenti, avrebbe partecipato al pestaggio di gruppo, poi sfociato in omicidio, di Said Wahdoud avvenuto nella notte tra l'11 e il 12 gennaio 2015.