Perché il passaparola non aiuta il tuo business

Quante volte hai sentito dire che il passaparola è la migliore pubblicità per il tuo business? Altrettante volte avresti dovuto sentir dire che in realtà questo non è vero, almeno non sempre.

In realtà quando un cliente nuovo arriva a te tramite mediazione, lo fa con una forma mentis che, di suo, tende a sminuire il tuo lavoro: inconsciamente pretende un trattamento di favore. L'essere “presentato” lo autorizza a credere che potrà avere quello che gli serve a condizioni migliori.

Il “passaparola”, quindi, non è sempre un vantaggio. Questo vale soprattutto per quelle attività non distribuiscono semplicemente prodotti (o servizi) ma hanno al proprio interno un alto tasso di lavorazione. In questo contesto non ci si può permettere di fare il massimo  al minimo del costo. E' il concetto di sopravvivenza, non di business. Quindi, alla fine, il passaparola rischia di non essere un buon affare (anche perché l'eventuale trattamento di favore al cliente non lo esimerà dal tempestarvi in caso di problemi sul prodotto/servizio). Si aggiunga che il passaparola non è uno strumento "controllabile" e, quindi, non costituisce una azione programmabile e su cui si può fare affidamento in termini più o meno scientifici per accrescere il tuo business.

Il tema centrale, in termini generali, è sempre uno: l'effettivo valore che riusciamo a dare (e a fare percepire) per il nostro servizio/prodotto. Un prezzo basso con il rischio di non ottenere un (buon) risultato è sempre preferibile ad un prezzo congruo che invece mi dia maggiori garanzie di riuscita?

 

 

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Le informazioni sugli aiuti ricevuti sono consultabili nella sezione Trasparenza di RNA, al seguente link.

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